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Il grande manca

Libri dal comò. Consigli di lettura

«Da ogni parte la guardi, manca sempre qualcosa.
A tutti manca sempre qualcosa.
Per quanto tu cerchi di far finta di niente, a un certo punto te ne accorgi, e ti manca.
Se butti via un calzino, ti mancherà. Se lo perdi, pure.
Se ti innamori, finisce che ti mancherà. Se non ti innamori, anche.
Se sei felice, la felicità ti mancherà.
E se sei triste ti mancherà persino la tristezza.
Vivere è mancarsi. La vita è vivere con quello che ti manca.»
 

Si può davvero riuscire a colmare tutto quello che manca? Si riuscirà ad essere felici solo quando si sarà ottenuto ciò che non manca?

Il nuovo romanzo di Pierdomenico Baccalario, “Il grande manca”, edito il Castoro inizia proprio da una mancanza fisica: Vittorio ha perso il fratello maggiore che ora è in coma a causa di un “incidente” avvenuto nell’appartamento in cui Federico viveva. Sembrerebbe che qualcuno abbia forzato la porta dell’appartamento dalla porta blu (forse un rimando alla sede dell’associazione dello scrittore “Book on a tree”?) e abbia colpito alla testa il ragazzo con un colpo di pistola.

Ma la storia di Baccalario non seguirà il filone del giallo: il protagonista non cercherà di indagare le dinamiche dell’incidente, di scoprire chi è il colpevole. Tanto più che l’autore stesso non farà trovare alcun indizio alla polizia che cerca comunque di svolgere una piccola indagine.

Vittorio non cercherà risposte, ma proverà a colmare la mancanza di un fratello che idealizzava e considerava un mito. E lo farà andandolo a cercare nelle sue passioni facendosi aiutare dagli amici di Federico che diventeranno i suoi amici. “Il grande manca” è sicuramene un libro che parla di lutto, ma è anche una storia di fratelli, della crescita e rinascita personale del protagonista. Ed è sicuramente un libro che parla di storie.

Federico e i suoi quattro amici sono giocatori di ruolo. Federico è il master, è un inventore di storie

Tuo fratello è di un altro livello. Ti costruisce il mondo intorno, con i personaggi, la storia, tutto. Diventa roba preziosa, e magari subito non te ne accorgi, ti sembra che siano solo avventure, mostri da uccider e mazzate, ma poi scopri che dentro c’è dell’altro. Che parla di te. Che ci sono delle emozioni vere, dentro

Ogni settimana i cinque amici si riuniscono nell’appartamento di Federico per giocare e Vittorio, affascinato dal quel mondo fantastico, cercherà di andare ad ascoltare le loro partite, seduto in un angolo.

Vittorio ripartirà dalle storie che il fratello leggeva e raccontava pensando che proprio quelle aiuteranno Federico a risvegliarsi. L’idea è quella di risvegliare il fratello dal coma completando le liste di libri con i libri che al fratello mancavano e così con Yole, Enzino, il Cavo  e Shining stilerà le mancoliste.

Vittorio è convinto che quando Federico saprà che nuovi libri si stanno aggiungendo alla sua collezione si sveglierà per forza perché vorrà leggerli.

Questo è un bellissimo espediente che Baccalario utilizza per suggerire anche dei libri al lettore: ogni capitolo prende il titolo da un libro di di collezioni vecchie. Baccalario stila quindi una bibliografia da regalare al lettore (un po’ come già aveva fatto in “Book rebels”).

Ma Vittorio non userà i libri per sfuggire alla realtà, al dolore, alla mancanza del fratello (e dei genitori), ma attraverso questo viaggio fisico alla ricerca dei libri, compirà un viaggio interiore. I libri che Vittorio cerca raccontano tutti storie di ragazzi normali che si trovano ad affrontare difficoltà più grandi di loro e grazie ad essi capisce che anche lui, ben lontano dall’essere un eroe, ma al contrario insicuro, sopraffatto da attacchi di panico, può e vuole trovare il coraggio per affrontare il suo momento di dolore e le sue paure. E lo farà fisicamente.

«Non si sveglierà per i libri. I libri sono senza valore. Quel che conta sono i ricordi.»

Vittorio non resterà neppure legato ai ricordi, non continuerà a vivere nel passato alla ricerca di un fratello che non c’è, ma capirà che bisogna lasciare andare quello che manca e cominciare invece a guardare avanti. Infatti quando avrà l’occasione di colmare tutto quello che gli manca deciderà di non farlo.

Il libro è significativo anche nella sua fisicità. Tutto il testo, dalla copertina alla quarta di copertina è mancante di un pezzo. Un piccolo buco infatti lo rende incompleto e per comprendere quale gioco l’autore ha instaurato con il lettore bisognerà arrivare fino alle fine.

Un libro in cui si intrecciano tanti filoni narrativi: il lutto, le storie, i libri, la ricerca di se stessi, la famiglia.

Per chi ama i giochi di ruolo, i libri, le storie di fratelli, di grandi amicizie e di coraggio.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“Il grande manca”, Pierdomenica Baccalario, Il Castoro

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Piuma e Artiglio

Libri dal comò. Consigli di lettura

Valencia 1914, Amparo e Tomàs, si incontrano casualmente durante la Fiera appena arrivata in città e si ritroveranno a ricostruire insieme le proprie origini. I due infatti sono legati inconsapevolmente da un passato comune.

Amparo vive solo con il nonno da quando ancora piccola rimase orfana a causa di un incendio di cui la ragazza non ricorda nulla; Tomàs vive con la mamma adottiva: i suoi genitori lo hanno infatti abbandonato alle porte di un convento appena nato.

Tomàs lavora nel circo insieme alla madre e si occupa di trucchi di prestigio. È proprio durante uno di questi trucchi che Amparo vedrà Tomàs trasformarsi in una pantera e capirà allora che non si tratta di un trucco come crede tutto il pubblico, ma che il ragazzo è come lei. Tomàs e Amparo infatti condividono lo stesso dono (o la stessa maledizione in base ai punti di vista): falco di giorno e ragazza di notte lei; pantera di giorno e ragazzo di notte lui. Piuma e Artiglio.

Inoltre Tomàs risveglia in Amparo delle visioni che richiamano il suo passato ecco quindi che cercherà di parlare con lui, ma sarà molto difficile per loro comunicare dato che non sono umani nello stesso momento.

Ad aiutarli arriverà Pepe, un ragazzino più piccolo verace e impertinente, senza peli sulla lingua, che sarà loro intermediario e li accompagnerà per tutto il viaggio alla riscoperta del loro passato e alla scoperta di chi Piuma e Artiglio vogliono essere.

«Se non sono io la prima ad amarmi per quello che sono, come posso pretendere che lo facciano gli altri?»

Un romanzo fantasy per chi ama le storie di mistero legate ad antiche maledizioni e le grandi storie di amicizia.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“Piuma e Artiglio”, Marta Palazzesi, Mondadori

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Gli amici di Flora Salamander. Una ciurma scatenata!

Libri dal comò. Consigli di lettura

I genitori di Lilli e Mikko saranno fuori per un viaggio di lavoro, i nonni sono in vacanza a Lanzarote a giocare a bingo e loro dovranno passare diverso tempo a casa dello zio. Nulla di strano se non fosse che lo zio Jim detesta i bambini tanto quanto i suoi nipoti detestano lui. Dice che i bambini sporcano e non vorrebbe avere nulla a che fare con loro. È un tipo piuttosto strano lo zio, sostiene inoltre di non essere mai stato bambino. Nonostante le proteste, la mamma e il papà portano i bambini dallo zio e dopo quattro chiacchiere e un caffè partono. Lilli e Mikko vengono immediatamente mandati a dormire e chiusi a chiave nella loro camera da letto (sebbene lo zio Jim avrebbe preferito sistemarli nella rimessa). Con le stesse brusche maniere l’indomani mattina vengono catapultati giù dal letto, lo zio ha ricoperto il pavimento di uno strato di pellicola di plastica per non correre il rischio che la casa possa essere sporcata, ma nonostante questa misura precauzionale li spedisce fuori, sull’asfalto, a rosicchiare un tozzo di pane secco per colazione. Abbaiando strampalate raccomandazioni, zio Jim sparisce sul suo suv nuovo di zecca. Per Lilli e Mikko si prospetta un soggiorno da incubo!

“Allora da dietro la siepe fece capolino una signora anziana dall’aria cordiale (…). Aveva ricci voluminosi, di un bianco candido e il viso segnato da rughe di allegria. Teneva la schiena dritta e dietro agli occhiali gli occhi le brillavano pieni di vita.”

È Flora Salamander che li invita a fare colazione nel suo giardino, sotto il melo.

“La tavola era imbandita di prelibatezze. C’erano frutta pane e panini fatti in casa, cereali, verdure, formaggio e marmellate, caffè, tè e succo. «Magari fare colazione così ogni mattina» disse Lilli con la bocca piena. Flora si mise a ridere e disse che lei e Mikko erano i benvenuti anche le mattine successive.

Proprio allora un gallo attraversò il giardino. Già che in giardino ci fosse un gallo era molto strano, per i bambini, ma a stuzzicare ancora di più la loro curiosità fu che il gallo avanzava impettito indossando un giubbotto di similpelle e stivali ricoperti di brillantini dorati.

(…)

Proprio allora in giardino arrivò sfrecciando in bicicletta un signore basso e arzillo, con una gamba di legno al posto del piede sinistro. Aveva le braccia grinzose, abbronzate e piene di tatuaggi, e i capelli grigi e ribelli gli andavano i tutte le direzioni. L’uomo aveva una stampella vecchio stile, che usava per spostarsi da un posto all’altro a tutta velocità. Quel signore era Vorsten Gambadilegno.”

Da questo momento in poi per Lilli e Mikko il soggiorno dallo zio si trasformerà in un’incredibile avventura insieme a Flora e ai suoi sorprendenti amici.

Conosceranno una serie di curiosissimi personaggi, daranno nuova vita ad una singolarissima banda di pirati, parteciperanno ad un concorso di composizioni floreali, scopriranno e smaschereranno intrighi del sindaco, sventeranno un furto… nulla sarà come avevano immaginato. Si immergeranno in un mondo sospeso nel quale azione e divertimento saranno le parole d’ordine.

Vi consiglio di non farvi sfuggire questa lettura così divertente e originale, che mescola elementi realtà e fantasia facendone un mix davvero esplosivo.

Livia ed io ci siamo fatte un sacco di risate…adesso tocca a voi!

Buona lettura,

Claudia & Livia

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“Gli amici di Flora Salamander. Una ciurma scatenata!” di Noora Kunnas ed. Terre di Mezzo

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Mille briciole di luce

Libri dal comò. Consigli di lettura

A tutti servirebbe un fratello che nel momento più scuro esca di nascosto e si riempia le tasche, che nel bosco resti al tuo fianco e lasci cadere a ogni passo un sassolino bianco

Questa poesia presente nella racconta “In mezzo alla fiaba” di Silvia Vecchini ben rappresenta il nuovo romanzo dell’autrice.

Un romanzo che è poesia non solo per la sua struttura narrativa, ma soprattutto per la delicata storia di Danni e di tutti gli amici che lo accompagnano nel suo cammino.

Mille briciole di luce, il nuovo romanzo di Silvia Vecchini, edito Il castoro racconta la storia di Danni un ragazzo di un piccolo paesino, che vive solo con un papà silenzioso e schivo. Ha perso la mamma, promessa della ginnastica artistica in Romania, quando era solo un bambino. Nonostante questa perdita, Danni è un ragazzo allegro, sta bene dappertutto, va a scuola contento, sta volentieri con compagni e amici. In particolare ha due amici che sono come dei fratelli per lui: Ambra e Radu, due ragazzi poco più grandi di lui molto diversi fra loro.

Ciò che caratterizza Danni è la sua grandissima passione per la ginnastica ritmica.

Purtroppo la ginnastica ritmica in Italia, a differenza di altri paesi, è uno sport ancora prettamente femminile quindi Danni si accontenta di provare alcuni passi e movimenti nello spiazzo dietro casa di Ambra ed aiutarla nelle coreografie. Ambra, che pratica la ginnastica ritmica, è la maestra di Danni, ma allo stesso tempo Danni, più bravo e portato di lei, diventa il suo maestro pensando e ideando le coreografie.

L’amore per la ginnastica ritmica è talmente forte e il suo talento è così evidente che l’amica lo incoraggia costantemente: gli regala i suoi vecchi attrezzi, i vestiti fallati pieni di paillettes fino ad invitarlo alla giornata “Porta un’amica”, organizzata dalla sua società sportiva per far conoscere e provare ad altre ragazze la disciplina ed incoraggiare così nuove iscrizioni.

Diversamente da lei Radu cerca di proteggere il suo amico perché sa che prima o poi finirà nei guai. A qualcuno infatti non starà bene che un maschio si vesta da femmina.

Radu, che ama la musica e suona il pianoforte per passione (a volte anche per dovere per riscattare e mettere economicamente al sicuro la sua famiglia), si vergogna della sua vita. Figlio di immigrati vive in una misera e minuscola casa e cerca per questo di mantenere un profilo basso. Ha paura di quello che gli altri potrebbero pensare di lui e della sua famiglia. A casa gli hanno insegnato ad essere invisibile. Per questo vorrebbe che l’amico facesse lo stesso. Ha paura per lui, di quello che gli altri potrebbero pensare o di quello che potrebbero fargli.

Ma in Danni non esistono stereotipi o pregiudizi, lui indossa body ricchi di paillettes, si pettina con chignon perché conosce solo il lato femminile di quella disciplina.

Purtroppo un giorno Danni subirà un’aggressione fisica e verbale proprio per la sua passione per la ginnastica ritmica e i lustrini dei suoi body che tanto ama e da allora tutto in lui cambierà. Si raserà tutti i capelli, bloccherà ogni contatto sul cellulare chiudendosi in casa e abbandonando la scuola.

A sostenerlo e farlo risalire dal fondo in cui è caduto ci saranno i suoi amici.

Quella che racconta Silvia Vecchini infatti è la storia di Danni ma è anche la storia di Ambra, di Radu, del papà di Danni, di Rosa e di Lavinia.

La scrittrice entra nella vita di ognuno di loro e ce ne mostra le fragilità e la crescita.

Quello della Vecchini è un romanzo di formazione: non è solo Danni a evolvere nel corso delle pagine, ma ogni singolo personaggio.

Il papà, schivo e silenzioso impara a guardare il figlio, a dedicargli tempo, ad aprirsi con lui e per lui; Rosa, la parrucchiera e amica della mamma di Danni, ruvida nei modi che si apre alla dolcezza per sostenere Danni; Radu, amico di Danni e futuro pianista, che cerca di restare nell’ombra perché così gli è stato insegnato capirà che anche lui deve desiderare di essere visto, deve desiderare di esistere; Ambra, amica di Danni amante della ginnastica ritmica che incoraggia Danni senza pensare alle conseguenze, capirà che ognuno ha la sua strada da percorrere.

Ed infine Danni che attraversa il dolore per rinascere tra le sue mille briciole di luce.

Il romanzo ha una struttura narrativa particolare. Non solo Silvia Vecchini alterna la narrazione in prosa con le poesie, come ci aveva già abituati in “Prima che sia notte”, ma qui inoltre la storia è raccontata come una tragedia greca dove ogni capitolo è un atto teatrale in cui viene presentato un elemento della ginnastica ritmica (la palla, le clavette, il nastro, la fune, il cerchio) e ad accompagnare la storia c’è il coro delle ginnaste.

Un libro per chi ha una grande passione e la porta avanti senza paura, per chi non accetta gli stereotipi, per chi ama lo sport, la poesia e le storie delicate.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno