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Era il nostro patto

Tutto ha inizio con una leggenda e con un patto fra ragazzi: per celebrare la memoria di un antico pescatore annegato nel fiume, ogni anno, durante la notte dell’equinozio di autunno, gli abitanti del villaggio disegnano un pesce su lanterne luminose e le lasciano scivolare lungo il fiume. Sembrerebbe che durante il loro corso le lanterne si levano in volo per trasformarsi in lucenti stelle.

Quattro ragazzi vogliono scoprire se la leggenda sia vera, così stringono un patto: montare in sella alla propria bici e seguire le lanterne lungo il fiume per scoprire dove vanno a finire. Due le regole da rispettare. Regola uno: non si torna a casa; regola due: nessuno si volta indietro.

Ben presto però il patto viene infranto e Ben, il protagonista della storia, si ritroverà da solo nel suo viaggio. Quelli che lui considerava suoi amici, fino a quel momento spavaldi e pieni di sé piano piano si tirano indietro per tornare a casa spaventati dai rimproveri dei genitori. A seguire il protagonista per tutto il viaggio sarà invece Nathaniel un ragazzo che ama la scienza e l’astronomia, e che tutti i ragazzi prendono in giro considerandolo strambo, compreso Ben.

« Non è che Nathaniel non mi piacesse. È solo che non piaceva a nessun altro ed ero troppo pappamolle per essergli amico, perché temevo che avrebbero preso in giro anche me»

Oltrepassato il limite che i genitori avevano fatto promettere di non superare il viaggio avrà inizio e sarà ricco di elementi fantastici: tra orsi pescatori, vecchiette che vendono pozioni magiche, corvi che disegnano mappe, coltivazioni di stelle.

Sarà un viaggio di crescita per Ben, che lo metterà alla prova e farà cadere le sue credenze e i suoi pregiudizi. Un viaggio che porterà alla nascita di una vera amicizia.

«Se non vuoi essere loro amico allora perché ci stavi seguendo?» «Perché TU eri con loro».

Un libro che colpirà gli amanti delle graphic novel per le sue grandi tavole blu in cui stagliano immagini di acqua brillanti e di cieli ricchi di stelle, ma anche chi ama i grandi viaggi di avventura che suggellano la nascita di grandi amicizie.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

————————————————————————————————————————-Era il nostro patto, Ryan Andrews, Il Castoro, 2021.

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Libri dal como’

“Mi dispiace tanto per le mie sorelle – io ADORO la vostra biblioteca! Per favore, ditemi, dove sono i libri di favole? E cosa sono quei libri grandi e vecchi laggiù? Si possono prendere in prestito i libri?” E poi, sporgendosi sulla scrivania del bibliotecario, con gli occhioni sgranati e speranzosi, sussurrò: “Ci sono dei libri che spiegano come FARE le cose? Per esempio…come cucinare?”

La risposta a questa serie incalzante di domande poste dalla principessa Cannella costa davvero molto cara a Lionel Barbalunga, l’anziano nano appassionato di libri, capo della biblioteca di Gratting. È infatti proibito ai sudditi del regno rivolgere la parola ai reali, ed è per questo che al capo-bibliotecario è riservata la pena “Per Quelli Che Parlano a Sproposito”: è arrestato e imprigionato nelle segrete del castello del re Sempergiustus.

Gli anni passano e il libro Mille semplici ricette per torte, budini e pasticcini non viene mai restituito alla biblioteca, né a Cannella è permesso di farvi più ritorno. Nel frattempo la principessina sperimenta segretamente ogni tipo di ricetta specializzandosi nella torta di ciliegie e cannella, ma un giorno viene sorpresa a cucinare proprio dal re suo padre che le proibisce di rimettere piede nella cucina del palazzo.

Da quel momento per Cannella il tempo scorre lento fino a che, in occasione del suo tredicesimo compleanno, le è permesso trascorrere un pomeriggio fuori dal palazzo. La principessa è accompagnata a Gratting dalla Signorina Bufaletti che la tiene sotto stressa sorveglianza ma, approfittando di un momento di distrazione della governante, riesce a fuggire e a raggiungere la biblioteca dove viene a conoscenza della sorte del Signor Barbalunga. Certa che si sia trattato di un equivoco tenta di convincere suo padre a liberare il capo-bibliotecario, ma a nulla valgono le sue spiegazioni: il re Sempergiustus non cambia idea. Cannella diventa insistente e lo sfida pubblicamente, il re Sempergiustus si adira e ordina di confinare anche lei nella cella “Per Quelli Che Parlano a Sproposito” certo di ricevere presto delle scuse.

Grazie al suo ardente desiderio di avere giustizia, ad un’idea brillante e al prezioso aiuto dei suoi compagni di cella, Cannella riuscirà ad evadere dalla prigione. Guidata poi da Basil, il gatto parlante informatore delle fate madrine, sventerà il malvagio tentativo della perfida Megera di rapire il principino Vincenzo nel giorno della festa per il suo battesimo.

Il re Sempergiustus, a questo punto, tornerà sui suoi passi? Non resta che scoprirlo!

La principessa Cannella, con la sua curiosità, il suo coraggio, la sua ribellione alle ingiuste regole imposte dall’etichetta, ci conduce attraverso una serie di eventi rocamboleschi che terranno tutti con il fiato sospeso.

Per piccoli uditori curiosi e fuori dagli schemi e lettori liberi da stereotipi, una storia ispirata alle fiabe della tradizione classica ma rivoluzionata dal carattere dirompente della protagonista.

Buona lettura!!!

Claudia Pantoni

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Principessa Cannella, di Vivian French, Il Castoro, 2018.

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Libri dal como’

«Sai -ha detto la mamma- quando guardo le onde sento sempre che,

per quanto brutte possano sembrare le cose, la vita va avanti.»

Una storia familiare e personale così delicata da toccare fino in fondo il cuore dl lettore quella di Leigh Botts, il protagonista di “Caro Mr Henshaw” di Beverly Clearly.

Il romanzo è stato pubblicato negli anni Ottanta, ma è arrivato da noi oggi grazie alla traduzione di Susanna Mattiangeli, ed è vincitore del prestigioso premio Newbery Medal.

Leigh Botts è un ragazzino dolce e sensibile con cui la vita non è stata finora molto buona: genitori divorziati; un padre camionista  anaffettivo che dice di chiamarlo ma poi se ne dimentica sempre e che non riesce a pronunciare la parola figlio ma “ragazzo”; un minuscolo appartamento in cui vivere con il bagno pieno di muffa e dove spesso si ritrova da solo perché la mamma è costretta a lavorare tutto il giorno; nessun amico nella nuova scuola; qualcuno che ogni giorno gli ruba il pranzo.

Nonostante questa avversità Leigh crescerà grazie a tante risorse che neppure lui sapeva di avere e con coraggio riuscirà ad affrontare e modificare il dolore che si porta dentro.

Ma questo è anche un romanzo con una forma molto particolare e originale: infatti scopriamo la vita familiare e scolastica di Leigh in parte attraverso una serie di lettere che il protagonista invia al suo scrittore preferito Boyd Henshaw, autore di “Come far felice un cane”, e in parte a pagine di diario personale che Leigh usa per migliorare la scrittura così come gli viene suggerito dallo scrittore Henshaw.

Si tratta quindi di un metaromanzo in cui la scrittura personale e lo scambio epistolare aiutano Leigh a riflettere sulla propria vita e su come scrivere un buon racconto partecipando anche al concorso scolastico Giovani Scrittori.

Un romanzo che commuoverà molti giovani lettori. Lo consiglio a chi cerca storie familiari e scolastiche delicate, a chi ama personaggi sensibili ma tenaci e chi cerca qualche consiglio di scrittura.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

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Caro Mr Henshaw, di Beverly Cleary, traduzione di Susanna Mattiangeli, Il Barbagianni editore, 2021

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Libri dal como’

Ho letto questo libro con mia figlia, ieri sera, prima di andare a dormire, tutto d’un fiato, ad alta voce.

Non siamo riuscite a chiuderlo prima di scoprire come andasse finire, non ci siamo riuscite, nonostante la stanchezza ed il sonno. Siamo rimaste incollate alle pagine del libro. La mia voce narrava mentre i suoi occhi si immergevano nelle illustrazioni alla ricerca di dettagli che potessero anticiparle qualcosa dell’avvincente e tenerissima avventura di Junior, l’orsetto di pezza.

Il bambino Tobia, suo inseparabile amico, nella confusione della partenza lo dimentica sul pavimento di casa, così per la prima volta non potranno trascorrere insieme il periodo dell’anno che preferiscono e che aspettano con trepidazione: le vacanze di Natale a casa dei nonni!

Entrambi sono disperati: Tobia è in viaggio con i genitori, in auto, e non può tornare indietro perché già troppo lontano da casa, Junior è lì da solo, sul pavimento e piange. Viene interrotto bruscamente da uno stravagante gabbiano ingordo che, dopo aver mangiato tutto ciò che trova in casa, gli offre l’occasione per provare a raggiungere il suo migliore amico. Ed è così che comincia un viaggio strabiliante.

La mia bambina ed io abbiamo riconosciuto molto del nostro vissuto natalizio nel racconto dei preparativi per la partenza: l’emozione, i bagagli da preparare e ricontrollare, i disegni da realizzare, scegliere e nascondere sotto i piatti dei nonni…ma via via che la vicenda si dipanava ci siamo trovate totalmente immerse nella storia: abbiamo sussultato quando Tobia ha dimenticato Junior in casa, ci siamo preoccupate quando l’orsetto è rimasto solo, abbiamo riso a crepapelle per i battibecchi del gabbiano Ernesto e tenuto il fiato sospeso durante il loro volo interrotto dall’esplosione, ci siamo meravigliate dinnanzi all’arrivo della nuvola pozza e date per vinte quando tutto sembrava perduto…ma alla fine abbiamo tirato un profondo sospiro di sollievo. Così abbiamo chiuso il libro, inebriate di emozioni, e ci siamo lasciate abbracciare dal sonno.

Questo libro, che come recita il sottotitolo tra parentesi è “tratto da una storia vera”, coinvolge grandi e piccini attraverso un racconto intimo e delicato, percorre un binario che intreccia realtà e fantasia, sogno e desiderio.  È nel titolo però che risiede tutta la forza del messaggio racchiuso nelle sue pagine: Natale è quando la persona che amiamo è con noi. Natale è anche quando leggiamo ad alta voce per i nostri bambini, e insieme a loro condividiamo emozioni, sogni, desideri e fantasie.

Consiglio a tutte le mamme e ai papà di accoccolarsi accanto ai propri figli e leggere insieme, ad alta voce, questa magica storia di Natale.

Buona lettura e felice Natale!

Claudia Pantoni

Quando arrivi è Natale, di Barbara Ferraro, illustrato da Serena Mirabilia, Lupoguido, 2021