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A nessuno piace Jonna

Libri dal comò. Consigli di lettura

Pensai di dire qualcosa su quanto fosse insensato suddividere i ragazzi in bravi e cattivi, perché certo non si migliora a sentirsi dire che non vali niente. E che ci si può anche stancare e stufare di sentirsi dire tutto il tempo che sei il migliore.

Jonna è una ragazza che fatica a scuola, le parole scritte sembrano così difficili e lei non riesce a comprendere cosa deve rispondere finendo per lasciare sempre il foglio bianco.

Anche al di fuori della scuola Jonna risulta essere un disastro agli occhi degli adulti: trascorre il tempo sdraiata sul letto a guardare video su youtube o a mangiare di nascosto caramelle accumulate sotto il letto, è trascurata e trasandata, non ha amici.

Nessuno crede in lei, insegnanti e genitori vedono Jonna come incapace e un caso perso.

Questo porta Jonna a credere che lei non sia normale.

“Il problema è che non si può essere come me. Lo dice la legge. E non intendo la legge con cui lavorano gli avvocati ma quell’altra legge, quella che dice che i figli devono avere almeno una cosa di cui i loro genitori possono vantarsi con gli altri genitori. E in fondo non è così difficile. I genitori riescono ad aggrapparsi quasi a qualunque cosa. […] Di me nessuno poteva vantarsi.”

Oltre a questo Jonna soffre per la presenza di Miriam, una sorella perfetta. Bellissima, buona, sempre disponibile, brava disegnatrice e musicista, vincitrice di un premio didattico, tutti sono fieri di lei: insegnanti, compagni, genitori.

“Sotto il mio letto non ci sono solo dolciumi, cose di Miriam e le mie mutande sporche. C’è anche una fessura nel pavimento. E da quella sento tutto ciò che viene detto in cucina. […] A volte parlano anche di noi. Le figlie. Non c’è bisogno di fare nomi. Basta sentire il tono delle loro voci per capire di quale delle due stanno parlando. Quando parlano di Miriam hanno un tono leggero. Quasi come un cinguettio degli uccelli. Quando parlano di me non è un cinguettio. Quando parlano di me le loro voci sono talmente basse e cupe che non riesco a sentire cosa dicono.”

Apparentemente sembrano essere due universi paralleli. Sciatta una, ordinata l’altra; oziosa l’una, piena di interessi l’altra.

Tutto cambia una notte quando Jonna entra in camera di Miriam e compie un gesto inaspettato che farà cadere tante maschere.

Da quel momento tutto cambia tra le due sorelle e nella vita personale di ogni membro della famiglia.

Con il suo A nessuno piace Jonna, Cilla Jackert, ci regala un bellissimo e scorrevole romanzo familiare che conquisterà tutti i lettori. Un tenero rapporto fra sorelle fatto di difesa reciproca.

Una denuncia al giudizio continuo sugli altri, alle etichette che non consentono agli adolescenti di crescere e trovare il proprio posto.

Consigliato a chi ama le storie familiari e a chi non accetta di essere ingabbiato nei giudizi o pregiudizi degli adulti.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

Libri dal comò

La lunga discesa

NON L’HO MAI SENTITO

un terremoto.

Non so se una cosa così ci vada anche solo vicino, ma di certo il terreno si è come aperto e mi ha inghiottito.

Un quartiere di periferia, due amici che chiacchierano. Poi all’improvviso spari. Tutti si comportano come è stato loro insegnato: si corre, ci si rannicchia, si prega «che lo scoppio seguito/dal sibilo del proiettile/non ci trovasse».

Terminato il rimbombo William alza la testa pronto a contare i corpi.

Ce n’è solo uno stavolta: quello di Shawn, suo fratello maggiore.

Will, da ragazzo ingenuo e sensibile, vorrebbe piangere, urlare come fanno le fidanzate, le mamme, le figlie ma si attiene alle regole che gli sono state insegnate e che si tramandano di padre in figlio, di fratello in fratello:

N.1: NON SI PIANGE

N.2: NON SI FA LA SPIA

N.3: SI FA VENDETTA

E così Will torna all’ottavo piano, in casa sua, nella sua camera e nel cassetto di Shawn prende la pistola del fratello. Una pistola troppo grande e pesante per lui, che non sa né usare né come nascondere nei pantaloni. Poi entra in ascensore preme il pulsante 0 pronto a compiere la sua vendetta perché è così che ci si comporta nei quartieri di periferia si seguono le regole anche se non sono le proprie, anche se non le si capisce fino in fondo. Infatti le regole

Non sono fatte per essere stravolte./ Sono fatte perché chi è stravolto/le segua

In ascensore inizia così la sua lunga discesa. Una discesa di pochi secondi, dal piano ottavo al piano 0. Una discesa che sarà interiore, nella sua notte più oscura. Pochi secondi in cui, grazie alla presenza di alcuni eccentrici personaggi, reali o immaginati, che saliranno via via ai diversi piani, avrà l’occasione di riflettere e di guardarsi indietro, di scoprire il suo passato e quello della sua famiglia. Pochi secondi per elaborare il proprio dolore e per concedersi un’altra scelta.

Un libro che nella sua brevità riesce a far emergere tutto il dolore, la paura, il dubbio, l’inadeguatezza vissuta dal protagonista.

L’autore, Jason Reynolds, sceglie di raccontare, attraverso un romanzo originale e ricco di emozioni, il viaggio nell’intimità più profonda di William. E quale modo migliore dei versi poetici, o meglio dello slum, per arrivare a toccare le corde più profonde del lettore?

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

Libri dal comò

ZIPPEL IL FANTASMA DELLA SERRATURA

Non sempre cambiare una vecchia serratura è una buona idea…soprattutto se al suo interno alloggia un fantasma!

Paul, di ritorno dal suo primo giorno di scuola dopo le vacanze estive fa per inserire la chiave e…non crede alle sue orecchie! Sente una voce provenire dall’interno, sembra quella di un bambino. Che ci sia qualcuno in casa? Si piega per sbirciare: nell’appartamento non c’è nessuno ma nella serratura nota qualcosa di bianco che si muove…qualcosa che risponde alle sue domande!

«C’è qualcuno lì dentro?»

«No, no», risponde la voce. «Qui non c’è nessuno.»

«Davvero non c’è nessuno?»

«Eh, già. Davvero davvero. Nessunissimo.»

«Com’è allora che questo nessunissimo parla?»

«Nessunissimo non parla. Sarà il vento.»

«Il vento non parla» disse Paul.

«Nemmeno io.»

Il fantasmino nascosto nella serratura non si fida di Paul, il bambino allora dà la sua parola d’onore promettendo di non fargli nulla così la creatura sbuca fuori e prende forma. Tra i due comincia una conversazione esilarante che si interrompe quando arrivano gli “abulti”, è così che chiama gli adulti il misterioso inquilino della serratura. Né Paul né Zippel hanno intenzione di farsi scoprire da loro, ma il rischio è davvero alto perché Zippel è tremendamente rumoroso!

Zippel si fida di Paul e diventano amici ma Zippel è in pericolo: la mamma vuole cambiare la serratura della porta. La situazione si fa davvero complicata! Cosa accadrà? Dove finirà Zippel? Verrà scoperto dagli “abulti”?

Per scoprirlo basta contattare le nostre libraie che con un tocco di bacchetta faranno apparine la vostra copia sullo scaffale.

Per lettori autonomi ma anche per coppie in cui uno legge e l’altro ascolta…ma si ride sempre insieme!

Buona lettura e buon divertimento!

Claudia Pantoni

Libri dal comò

Diario di un ragazzo invisibile

di Hélène Vignal

Vivien Moujoud è un dolcissimo ragazzo di 11 che ha da poco iniziato la prima media a Parigi. Ha una famiglia davvero numerosa e ingombrante. In casa (così come in macchina) oltre a lui, alla mamma, al papà, al fratello si ritrovano di continuo anche nonni e un numero imprecisato di cugini e zii.
Per questo Vivien passa spesso inosservato: “Come in spiaggia l’estate dei miei quattro anni.
Come migliaia di volte nella mia vita: quando il ciclista che mi aveva investito ripeteva «Non l’ho visto, non l’ho visto»; quando in panetteria chiedono cosa vuole alla persona che è in fila dietro di me; quando si dimenticano di servirmi a tavola; quando all’appello saltano il mio cognome; quando conta e riconta, non riescono mai a capire chi manchi (io); quando si dimenticano il mio compleanno; quando aspetto due ore davanti alla scuola” Verso i dieci anni Vivien si dà una spiegazione per tutto questo: di sicuro ha un dono, quello dell’invisibilità.

“Il fatto di essere sempre ignorato alla fine mi ha intristito. Cioè non subito subito, ma verso i
nove anni ho cominciato a deprimermi seriamente. Quando ci penso, che idiota che sono
stato! Quando penso a quello che mi sono raccontato di me stesso, mentre in realtà sono un
tipo eccezionale”.


E come uno scienziato annota tutto sul suo registro. Grazie ad esso il lettore ripercorre alcuni momenti della vita di Vivien e non può che provare un enorme tenerezza per l’ingenuità di questo fantasioso protagonista.

Episodio della spilla
Età: 10 anno e ¾
Cosa è successo: la spilla che ho dato in mano a mia madre, il giorno del suo compleanno, è
rimasta incartata sul buffet per due settimane.
Risultato: quando sedi invisibile, puoi contaminare degli oggetti, che diventano a loro volta
invisibili.

Episodio della depressione
Età: 10 anno e ¾
Cosa è successo: depressione
Risultato: nessuno vede che sono depresso, anche se tutti lo avevano notato quando lo era
stato Marc. Essere invisibile avere depressioni invisibili.

Héléne Vignal torna con un nuovo e tenerissimo romanzo breve. Ancora una volta l’autrice affronta temi seri senza però alcun tipo di patetismo, anzi con quel briciolo di ironia che porta il lettore ad empatizzare con il protagonista senza ridicolizzarlo.


Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.