Che cosa significa avere una casa? È un luogo o è qualcosa che porti dentro di te, qualunque cosa accada?
Inizia tutto con un abbandono. Dicey Tillerman, quattordici anni, si ritrova improvvisamente a capo dei suoi tre fratelli più piccoli, James, Maybeth e Sammy, quando la madre li lascia da soli nel parcheggio di un centro commerciale. Senza nessuno a cui rivolgersi e temendo di essere separati, Dicey prende una decisione coraggiosa: guidare i fratelli in un viaggio attraverso Stati e difficoltà, per raggiungere la loro nonna, una figura distante e misteriosa che potrebbe non accoglierli.
Durante questo cammino, affrontano fame, paura e incertezza, ma anche momenti di calore umano e solidarietà inaspettata. La storia non si limita a descrivere gli eventi, ma scava nelle emozioni, mostrando come il viaggio fisico sia anche un viaggio emotivo: un percorso che porta i Tillerman a scoprire cosa significhi davvero essere una famiglia e dove si possa trovare un senso di appartenenza.
Dicey è la colonna portante del gruppo: pragmatica, determinata e forte, ma non immune alla fatica e alla solitudine. James, il secondogenito, è il riflessivo del gruppo, sempre alla ricerca di risposte e con una spiccata intelligenza che bilancia la leadership di Dicey. Maybeth, dolce e sensibile, è spesso percepita come fragile a causa delle sue difficoltà scolastiche, ma possiede una forza silenziosa che la rende un pilastro emotivo. Sammy, il più piccolo, è impulsivo e ostinato, un concentrato di energia che tiene alto il morale. Ognuno di loro ha una voce distinta, e Voigt riesce a intrecciare queste personalità in modo magistrale, mostrando come le loro differenze si completino a vicenda.
L’autrice è straordinaria nel tessere una narrazione che combina il viaggio fisico a un profondo viaggio emotivo. Non si limita a raccontare una storia di sopravvivenza, ma esplora temi universali come il senso di appartenenza, il dolore dell’abbandono e la ricerca della propria identità. Ogni capitolo ha una risonanza emotiva unica e mostra come Voigt sia in grado di intrecciare trame parallele senza perdere il filo narrativo principale.
Un romanzo familiare indimenticabile, capace di toccare corde profonde e di far riflettere su cosa significhi davvero appartenere a una famiglia e su come affrontare le difficoltà senza perdere la speranza.
A cura di Una cartella di libri
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I Tillerman, di Cynthia Voigt, traduzione a cura di Marina Migliavacca, illustrazione copertina di Vittoria Dalla Torre, Il Barbagianni, 2024
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