Archivi annuali: 2023

Gli amici di Flora Salamander. Una ciurma scatenata!

Libri dal comò. Consigli di lettura

I genitori di Lilli e Mikko saranno fuori per un viaggio di lavoro, i nonni sono in vacanza a Lanzarote a giocare a bingo e loro dovranno passare diverso tempo a casa dello zio. Nulla di strano se non fosse che lo zio Jim detesta i bambini tanto quanto i suoi nipoti detestano lui. Dice che i bambini sporcano e non vorrebbe avere nulla a che fare con loro. È un tipo piuttosto strano lo zio, sostiene inoltre di non essere mai stato bambino. Nonostante le proteste, la mamma e il papà portano i bambini dallo zio e dopo quattro chiacchiere e un caffè partono. Lilli e Mikko vengono immediatamente mandati a dormire e chiusi a chiave nella loro camera da letto (sebbene lo zio Jim avrebbe preferito sistemarli nella rimessa). Con le stesse brusche maniere l’indomani mattina vengono catapultati giù dal letto, lo zio ha ricoperto il pavimento di uno strato di pellicola di plastica per non correre il rischio che la casa possa essere sporcata, ma nonostante questa misura precauzionale li spedisce fuori, sull’asfalto, a rosicchiare un tozzo di pane secco per colazione. Abbaiando strampalate raccomandazioni, zio Jim sparisce sul suo suv nuovo di zecca. Per Lilli e Mikko si prospetta un soggiorno da incubo!

“Allora da dietro la siepe fece capolino una signora anziana dall’aria cordiale (…). Aveva ricci voluminosi, di un bianco candido e il viso segnato da rughe di allegria. Teneva la schiena dritta e dietro agli occhiali gli occhi le brillavano pieni di vita.”

È Flora Salamander che li invita a fare colazione nel suo giardino, sotto il melo.

“La tavola era imbandita di prelibatezze. C’erano frutta pane e panini fatti in casa, cereali, verdure, formaggio e marmellate, caffè, tè e succo. «Magari fare colazione così ogni mattina» disse Lilli con la bocca piena. Flora si mise a ridere e disse che lei e Mikko erano i benvenuti anche le mattine successive.

Proprio allora un gallo attraversò il giardino. Già che in giardino ci fosse un gallo era molto strano, per i bambini, ma a stuzzicare ancora di più la loro curiosità fu che il gallo avanzava impettito indossando un giubbotto di similpelle e stivali ricoperti di brillantini dorati.

(…)

Proprio allora in giardino arrivò sfrecciando in bicicletta un signore basso e arzillo, con una gamba di legno al posto del piede sinistro. Aveva le braccia grinzose, abbronzate e piene di tatuaggi, e i capelli grigi e ribelli gli andavano i tutte le direzioni. L’uomo aveva una stampella vecchio stile, che usava per spostarsi da un posto all’altro a tutta velocità. Quel signore era Vorsten Gambadilegno.”

Da questo momento in poi per Lilli e Mikko il soggiorno dallo zio si trasformerà in un’incredibile avventura insieme a Flora e ai suoi sorprendenti amici.

Conosceranno una serie di curiosissimi personaggi, daranno nuova vita ad una singolarissima banda di pirati, parteciperanno ad un concorso di composizioni floreali, scopriranno e smaschereranno intrighi del sindaco, sventeranno un furto… nulla sarà come avevano immaginato. Si immergeranno in un mondo sospeso nel quale azione e divertimento saranno le parole d’ordine.

Vi consiglio di non farvi sfuggire questa lettura così divertente e originale, che mescola elementi realtà e fantasia facendone un mix davvero esplosivo.

Livia ed io ci siamo fatte un sacco di risate…adesso tocca a voi!

Buona lettura,

Claudia & Livia

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“Gli amici di Flora Salamander. Una ciurma scatenata!” di Noora Kunnas ed. Terre di Mezzo

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Mille briciole di luce

Libri dal comò. Consigli di lettura

A tutti servirebbe un fratello che nel momento più scuro esca di nascosto e si riempia le tasche, che nel bosco resti al tuo fianco e lasci cadere a ogni passo un sassolino bianco

Questa poesia presente nella racconta “In mezzo alla fiaba” di Silvia Vecchini ben rappresenta il nuovo romanzo dell’autrice.

Un romanzo che è poesia non solo per la sua struttura narrativa, ma soprattutto per la delicata storia di Danni e di tutti gli amici che lo accompagnano nel suo cammino.

Mille briciole di luce, il nuovo romanzo di Silvia Vecchini, edito Il castoro racconta la storia di Danni un ragazzo di un piccolo paesino, che vive solo con un papà silenzioso e schivo. Ha perso la mamma, promessa della ginnastica artistica in Romania, quando era solo un bambino. Nonostante questa perdita, Danni è un ragazzo allegro, sta bene dappertutto, va a scuola contento, sta volentieri con compagni e amici. In particolare ha due amici che sono come dei fratelli per lui: Ambra e Radu, due ragazzi poco più grandi di lui molto diversi fra loro.

Ciò che caratterizza Danni è la sua grandissima passione per la ginnastica ritmica.

Purtroppo la ginnastica ritmica in Italia, a differenza di altri paesi, è uno sport ancora prettamente femminile quindi Danni si accontenta di provare alcuni passi e movimenti nello spiazzo dietro casa di Ambra ed aiutarla nelle coreografie. Ambra, che pratica la ginnastica ritmica, è la maestra di Danni, ma allo stesso tempo Danni, più bravo e portato di lei, diventa il suo maestro pensando e ideando le coreografie.

L’amore per la ginnastica ritmica è talmente forte e il suo talento è così evidente che l’amica lo incoraggia costantemente: gli regala i suoi vecchi attrezzi, i vestiti fallati pieni di paillettes fino ad invitarlo alla giornata “Porta un’amica”, organizzata dalla sua società sportiva per far conoscere e provare ad altre ragazze la disciplina ed incoraggiare così nuove iscrizioni.

Diversamente da lei Radu cerca di proteggere il suo amico perché sa che prima o poi finirà nei guai. A qualcuno infatti non starà bene che un maschio si vesta da femmina.

Radu, che ama la musica e suona il pianoforte per passione (a volte anche per dovere per riscattare e mettere economicamente al sicuro la sua famiglia), si vergogna della sua vita. Figlio di immigrati vive in una misera e minuscola casa e cerca per questo di mantenere un profilo basso. Ha paura di quello che gli altri potrebbero pensare di lui e della sua famiglia. A casa gli hanno insegnato ad essere invisibile. Per questo vorrebbe che l’amico facesse lo stesso. Ha paura per lui, di quello che gli altri potrebbero pensare o di quello che potrebbero fargli.

Ma in Danni non esistono stereotipi o pregiudizi, lui indossa body ricchi di paillettes, si pettina con chignon perché conosce solo il lato femminile di quella disciplina.

Purtroppo un giorno Danni subirà un’aggressione fisica e verbale proprio per la sua passione per la ginnastica ritmica e i lustrini dei suoi body che tanto ama e da allora tutto in lui cambierà. Si raserà tutti i capelli, bloccherà ogni contatto sul cellulare chiudendosi in casa e abbandonando la scuola.

A sostenerlo e farlo risalire dal fondo in cui è caduto ci saranno i suoi amici.

Quella che racconta Silvia Vecchini infatti è la storia di Danni ma è anche la storia di Ambra, di Radu, del papà di Danni, di Rosa e di Lavinia.

La scrittrice entra nella vita di ognuno di loro e ce ne mostra le fragilità e la crescita.

Quello della Vecchini è un romanzo di formazione: non è solo Danni a evolvere nel corso delle pagine, ma ogni singolo personaggio.

Il papà, schivo e silenzioso impara a guardare il figlio, a dedicargli tempo, ad aprirsi con lui e per lui; Rosa, la parrucchiera e amica della mamma di Danni, ruvida nei modi che si apre alla dolcezza per sostenere Danni; Radu, amico di Danni e futuro pianista, che cerca di restare nell’ombra perché così gli è stato insegnato capirà che anche lui deve desiderare di essere visto, deve desiderare di esistere; Ambra, amica di Danni amante della ginnastica ritmica che incoraggia Danni senza pensare alle conseguenze, capirà che ognuno ha la sua strada da percorrere.

Ed infine Danni che attraversa il dolore per rinascere tra le sue mille briciole di luce.

Il romanzo ha una struttura narrativa particolare. Non solo Silvia Vecchini alterna la narrazione in prosa con le poesie, come ci aveva già abituati in “Prima che sia notte”, ma qui inoltre la storia è raccontata come una tragedia greca dove ogni capitolo è un atto teatrale in cui viene presentato un elemento della ginnastica ritmica (la palla, le clavette, il nastro, la fune, il cerchio) e ad accompagnare la storia c’è il coro delle ginnaste.

Un libro per chi ha una grande passione e la porta avanti senza paura, per chi non accetta gli stereotipi, per chi ama lo sport, la poesia e le storie delicate.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

Simon & Louise

Libri dal comò. Consigli di lettura

Voi lo ricordate il vostro primo amore? Che sentimenti avete provato? La gioia di passare ogni secondo insieme al proprio amato/a o la confusione tra affetto e amore?

Tutto questo è racchiuso nella graphic novel “Simon & Louise” di Max de Radiguès , edito Logos. L’autore infatti racconta il primo amore e lo fa da due punti di vista diversi, due voci: una maschile e una femminile.

Simon e Louise sono due adolescenti innamorati alla fine dell’ultimo giorno di scuola prima dell’inizio delle vacanze estive. Louise trascorrerà l’estate a Montepellier con la famiglia quindi i due dovranno stare lontani per due mesi. Simon non si perde d’animo, ama così tanto Louise che si è fatto comprare un cellulare dalla mamma proprio per poter restare vicino alla sua fidanzata nonostante la distanza.

Ma già dopo i primi giorni Simon legge su facebook il cambio di stato della ragazza: Louise è single. Nonostante le chieda spiegazioni, lei non sa dare una motivazione precisa e asserisce che il padre la ritiene troppo giovane per impegnarsi in modo serio.

Simon non riesce ad accettare questa risposta e, dopo aver lasciato un biglietto alla madre in cui le dice di essere andato a trovare un amico, fa l’autostop per arrivare a Montepellier: vuole parlare direttamente con Louise per capire.

Ecco quindi che per il ragazzo inizia un viaggio fisico che sarà anche un viaggio di crescita personale, dove vivrà disavventure e avventure e incontrerà personaggi sgradevoli ma anche nuovi amici. Fino ad arrivare a Montepellier dove da una cabina telefonica vedrà ciò che non si sarebbe mai aspettato.

A questo punto il fumetto continua con il punto di vista di Louise. Torniamo all’inizio delle vacanze dove scopriamo come mai la ragazza ha cambiato il suo stato di facebook e proseguiamo il suo viaggio di crescita accanto alla cugina in una vacanza al mare.

Anche Louise vivrà disavventure e avventure, incontrerà ragazzi sgradevoli e nuovi amici fino ad arrivare al primo giorno di scuola dell’anno successivo dove si ritroverà faccia a faccia con Simon.

Una graphic novel di formazione che affronta molti temi, a volte anche scomodi per il mondo degli adulti (non solo il primo amore ma anche la violenza, l’ingenuità tipica degli adolescenti che spesso li porta a mettersi in guai seri, il bisogno di consenso, il bullismo) ma che ci regala una visione vera e non edulcorata dell’adolescenza.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

Mentire alle stelle

Libri dal comò. Consigli di lettura

La casa editrice Il Barbagianni, famosa tra i piccolini per “Il grande Nate” e per “Beezus e Ramona”, torna a raccontarci la storia delicata di un ragazzo sensibile e amante degli animali.

In realtà “Mentire alle stelle” di Alexandre Chardin è stato pubblicato prima del più famoso e adorabile “Caro Mr. Enshaw”, ma a causa dell’allora giovane età della casa editrice è passato purtroppo inosservato.

“Mentire alla stelle” racconta la storia di Leòn un ragazzo sensibile e con alcune difficoltà cognitive che inizia la scuola media con tante paure e insicurezze, ma con il desiderio di cavarsela da solo senza più l’aiuto della sua ex insegnante di sostegno, Veronique.

La mamma è una donna fortemente apprensiva ed oppressiva che considera il figlio gracile e indifeso tanto da non lasciarlo uscire dal nido. Interviene se qualcuno a scuola lo infastidisce, lo accompagna da ogni parte tenendolo per mano, non vuole che scenda le scale senza reggersi al corrimano.

Leòn ama la natura e in particolare gli animali e il modo che ha di difenderli appare agli occhi degli altri una vera stramberia che porta il ragazzo ad essere perseguitato, ridicolizzato e picchiato. A volte anche i docenti sono snervati dalle sue fragilità.

Tutto cambia quando nella sua vita entra Salomè, una ragazza dalla corporatura abbondante, estremamente truccata, sboccata, che finisce spesso in punizione. Salomè ha fiducia in Leòn. Lo aiuta a difendersi dai bulli della scuola che lo hanno preso di mira; a non avere paura e ad uscire finalmente dal suo guscio. Salomè aiuterà Leòn a dare voce a tutta la  rabbia che il ragazzo ha represso dentro di sé, sia contro chi non lo lascia esprimere (come la mamma), sia contro chi lo deride o lo perseguita quotidianamente.

Ma chi è Salomè e perché i suoi occhi si velano di tristezza quando Leòn le parla del futuro? E come mai quando gli altri sentono pronunciare il suo nome rimangano impietriti?

Una storia dolce e amara. Tante sono le tematiche affrontate: la paura, la rabbia, il desiderio di libertà, i rapporti familiari, la morte, il bullismo.

Un libro da leggere anche ad alta voce in classe. Infatti qui non mancano delle belle caratterizzazioni di personaggi, l’evoluzione del protagonista, la presenza di elementi simbolici.

Un libro per chi cerca la propria strada e vuole affrontare le proprie paure per cominciare a camminare sulle proprie gambe.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno