Valencia 1914, Amparo e Tomàs, si incontrano casualmente durante la Fiera appena arrivata in città e si ritroveranno a ricostruire insieme le proprie origini. I due infatti sono legati inconsapevolmente da un passato comune.
Amparo vive solo con il nonno da quando ancora piccola rimase orfana a causa di un incendio di cui la ragazza non ricorda nulla; Tomàs vive con la mamma adottiva: i suoi genitori lo hanno infatti abbandonato alle porte di un convento appena nato.
Tomàs lavora nel circo insieme alla madre e si occupa di trucchi di prestigio. È proprio durante uno di questi trucchi che Amparo vedrà Tomàs trasformarsi in una pantera e capirà allora che non si tratta di un trucco come crede tutto il pubblico, ma che il ragazzo è come lei. Tomàs e Amparo infatti condividono lo stesso dono (o la stessa maledizione in base ai punti di vista): falco di giorno e ragazza di notte lei; pantera di giorno e ragazzo di notte lui. Piuma e Artiglio.
Inoltre Tomàs risveglia in Amparo delle visioni che richiamano il suo passato ecco quindi che cercherà di parlare con lui, ma sarà molto difficile per loro comunicare dato che non sono umani nello stesso momento.
Ad aiutarli arriverà Pepe, un ragazzino più piccolo verace e impertinente, senza peli sulla lingua, che sarà loro intermediario e li accompagnerà per tutto il viaggio alla riscoperta del loro passato e alla scoperta di chi Piuma e Artiglio vogliono essere.
«Se non sono io la prima ad amarmi per quello che sono, come posso pretendere che lo facciano gli altri?»
Un romanzo fantasy per chi ama le storie di mistero legate ad antiche maledizioni e le grandi storie di amicizia.
Sara Pompili
Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.
Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno
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“Piuma e Artiglio”, Marta Palazzesi, Mondadori
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