Con “Gabbie” di Guido Quarzo e Anna Vivarelli, la casa editrice Uovonero torna con un nuovo avvincente romanzo giallo e con un nuovo adolescente dotato di caratteristiche speciali grazie alle quali svelerà il mistero.
Torino 1879 nell’Accademia delle Scienze si sta pensando di conferire un premio a Charles Darwin per i suoi studi di botanica. Questo crea un conflitto insanabile all’interno dell’Accademia: da una parte i darwinisti, che appoggiano e sono entusiasti delle nuove teorie del naturalista; dall’altra gli oppositori, più conservatori, non possono accettare che un premio così prestigioso possa andare a chi afferma che l’uomo discenda dalle scimmie, affermazione condannata anche dagli estremisti religiosi.
«I darwinisti accusano gli altri di negare il progresso e di voler restare nell’oscurità del pregiudizio, I loro oppositori danno ai darwinisti dei creduloni e dei blasfemi».
Sullo sfondo di questa disputa si dipana un giallo: una mattina i corpi morti per un’arma da taglio di una scimmia e di uno scienziato darwinista (che stava convincendo molti studiosi a conferire il premio a Darwin) vengono trovati abbracciati nel corridoio dell’Accademia.
Subito si pensa che il responsabile sia un antidarwinista ma ben presto la colpa ricade su Stefano, nipote del direttore dell’Accademia. Un ragazzo autistico, dotato di una memoria formidabile, attento ad ogni piccolo particolare e in grado di ricordare tutto ciò che legge e ascolta, ma che, per quei tempi, viene considerato matto.
Purtroppo il caso viene affidato nelle mani di un ispettore di polizia corrotto
«L’ispettore di pubblica sicurezza Filippo Curlini aveva fatto di tutto per essere trasferito a Firenze e allontanarsi da certi ambienti torinesi, con i quali s’era fortemente compromesso […] qualcuno avrebbe rivangato vecchie voci di certi accordi con piccoli delinquenti, mirati ad organizzare vistose operazioni di polizia di pura facciata, che erano servite unicamente ad acquisire meriti. Una carriera di facciata.»
per il quale il caso è facile e non vuole sentire obiezioni: il colpevole è sicuramente Stefano, il nipote del direttore. D’altronde se in Accademia è presente un matto che ha vissuto per anni in manicomio il colpevole non può che essere lui.
A difendere il quindicenne saranno lo zio del ragazzo, Ida una scienziata (una rarità per quel periodo storico) nipote dello scienziato assassinato e Lisa, cameriera nella locanda di famiglia e amica di Stefano.
A fare da sfondo a tutto il mistero ci sono numerose tematiche: il dibattito sulle teorie evoluzionistiche, il forte potere della Chiesa, l’incapacità di confrontarsi e comprendere chi è diverso e considerarlo come “matto”, la parità di genere.
Un romanzo tra il giallo e lo storico complesso per struttura narrativa e sistema dei personaggi che terrà col fiato sospeso i lettori esperti.
Sara Pompili
Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.
Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno