È tutta la vita che ho la sensazione di avere intorno gente che mi prende in giro. Se non è per il mio colore è per i miei vestiti.
Quanto è difficile indossare una maschera? Fingere di essere quello che non si è pur di evitare continue prese in giro per il proprio aspetto, i vestiti che non sono all’ultima moda o il colore della propria pelle?
Maleeka, la protagonista del romanzo The skin I’m in di Sharon G. Flake, si sente schiacciata dalla maschera che si è creata: una corazza che solo in apparenza la protegge dai continui insulti e azioni vessatorie dei compagni di scuola; dal dolore per la morte del padre e da una mamma assente e distratta.
Così da studentessa modello, amante dello studio, finisce per diventare strafottente e indisciplinata.
Pur di non sentire quel dolore arriverà a chiedere la protezione della bulla della scuola, Charlese, che, nonostante accetti di farla entrare nella sua gang in cambio dei compiti, quotidianamente la offende e la ridicolizza davanti a tutta la scuola.
E a quel punto Char ha cominciato a portarmi dei vestiti a scuola. ”Quando sei con me devi aver l’aria di una che vale qualCOsa” mi ha detto, passandomi con una pedata un sacchetto di roba. Ma nemmeno quei completi da cento dollari cancellano il male che mi fa ogni volta che le sue parole mi colpiscono come schiaffi.
«E a quel punto Char ha cominciato a portarmi dei vestiti a scuola. ”Quando sei con me devi aver l’aria di una che vale qualocsa” mi ha detto, passandomi con una pedata un sacchetto di roba. Ma nemmeno quei completi da cento dollari cancellano il male che mi fa ogni volta che le sue parole mi colpiscono come schiaffi.».
Sarà l’arrivo di una nuova professoressa, la signora Saunders, a scalfire lentamente la corazza di Maleeka.
La professoressa Saunders è diversa dagli altri: non si vergogna della macchia che le deturba il viso e la rende oggetto di derisione degli studenti della scuola; non ha paura di incoraggiare i ragazzi di una scuola periferica e multietnica a pensare, scrivere, affrontare compiti difficili.
Ed è proprio in Maleeka che la professoressa vede qualcuno di speciale e per questo non smetterà di incoraggiarla ogni giorno ad uscire dal suo guscio.
Grazie alla scrittura di un romanzo, compito assegnatole dalla Saunders, Maleeka riuscirà ad ascoltare la propria voce e a mettere su carta la paura, la rabbia e il dolore. Ma non basterà questo compito e la continua presenza della professoressa a far si che Maleeka si opponga alle continue offese.
Solo quando toccherà il fondo Maleeka riuscirà a prendere in mano la propria vita, ribellandosi alle cattive e false amicizie e accettandosi per come è.
Un libro che affronta il dolore di essere soli: senza amici o adulti di riferimento fino ad arrivare a cercare amicizie sbagliate e pericolose che rischiano di metterti in guai molto seri.
Un libro che parla di discriminazione da diversi punti di vista e che mostra al lettore la strada per non restare schiacciati dalle violenze subite.
Sara Pompili
Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.
Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno