Julia e lo squalo

di Kiran Millwood Hargrave

Julia e lo squalo - Ragazzi Mondadori

«Mi chiamo Julia. Questa è la storia dell’estate in cui persi mia madre e trovai uno squalo più antico degli alberi.»

Julia si trasferisce per un breve periodo estivo con i suoi genitori su un’isola sperduta delle Shetland

«Per trovare le Shetland su una mappa, cominciate dalla nostra casa a Hayle, in Cornovaglia, e muovete il dito diagonalmente in su, su e poi a destra, finché non trovate delle isole sparpagliate in giro come schizzi d’inchiostro. Quelle sono le Orkney. Andate più lontano e troverete altre isole sparpagliate. Le Shetland»

Il padre infatti deve programmare il vecchio faro per farlo funzionare autonomamente. La mamma, una biologa marina, ne approfitta per cercare lo squalo della Groelandia.

Dietro il desiderio professionale di trovare l’animale capace di vivere oltre i quattrocento anni, la mamma di Julia nasconde un segreto personale: sembrerebbe infatti che il raro squalo della Groelandia muovendosi lentamente possa rallentare il tempo. Così la mamma vorrebbe studiarlo per scoprire come rallentare le malattie di degenerazione come la demenza precoce che ha colpito la nonna di Julia quando era ancora giovane.

«Sembra si muovano così lentamente da riuscire davvero a rallentare il tempo. E alcuni ricercatori credono che possiamo scoprire cosa causa tutto questo, e usarlo per rallentare il tempo anche per gli umani»

Julia è incantata dalle storie marine che la mamma le racconta da quando è piccola e  che lei custodisce all’interno di un taccuino giallo, ma è ancora più affascinata dalla madre stessa tanto da idealizzarla. Purtroppo la mamma alterna momenti di grande euforia e amorevolezza a momenti di rabbia e enorme tristezza in cui è scostante nei confronti della figlia chiudendosi in se stessa e nei suoi silenzi.

Questo farà soffrire Julia, ma la spingerà anche ad affrontare sfide più grandi di lei che l’aiuteranno a crescere e a trovare se stessa.

«Come ho trovato lo squalo, ho trovato la mia vera mamma, con le sue complicazioni e i suoi grovigli e le sue lacrime, e le voglio bene come non mai. Forse di più.»

Un bellissimo romanzo di formazione, carico di emotività che affronta temi delicati come il rapporto madre-figlia, la malattia mentale, ma anche il bullismo e il razzismo.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.


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